Giornata Mondiale contro l’Incenerimento dei Rifiuti: una riflessione reale sul problema
Giornata Mondiale contro l’Incenerimento dei Rifiuti: una riflessione reale sul problema
Il 14 ottobre, Giornata Mondiale contro l’Incenerimento dei Rifiuti, offre un’occasione per un’analisi delle attuali strategie di gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Le due soluzioni storicamente prevalenti, discariche e incenerimento, risultano oggi incompatibili con i principi dell’economia circolare e con gli obiettivi di neutralità climatica fissati dall’Unione Europea per il 2050. In questo contesto, il modello di recupero e valorizzazione dei materiali, promosso e implementato dal Gruppo Esposito, rappresenta un approccio tecnologicamente avanzato e ambientalmente sostenibile.
Perché incenerimento e discarica sono soluzioni inefficaci
L’utilizzo della discarica come soluzione di smaltimento finale genera impatti ambientali e costi crescenti.
Il rilascio di percolato e gas serra, in particolare metano, con un potenziale di riscaldamento globale 28 volte superiore alla CO₂, richiede sistemi di captazione e trattamento complessi.
Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA, 2024), ogni tonnellata di rifiuto biodegradabile in discarica può emettere fino a 1,2 tonnellate di CO₂ equivalente. Inoltre, la necessità di monitoraggio post-operativo e la progressiva riduzione dei siti idonei rendono questa opzione sempre meno sostenibile, sia economicamente che normativamente.
L’incenerimento, pur riducendo i volumi, presenta criticità energetiche e ambientali significative.
Studi di Life Cycle Assessment (CE Delft, 2025) dimostrano che l’incenerimento, se considerato lungo l’intero ciclo di vita, può risultare fino al 69% più impattante della discarica con recupero del metano e fino a 2,3 volte più dannoso includendo effetti sanitari ed eco-tossicologici.
Le emissioni di polveri ultrafini, diossine, furani e metalli pesanti restano un rischio ambientale e sanitario non trascurabile. Inoltre, l’inclusione prospettata degli impianti di incenerimento nel sistema EU ETS renderebbe questa tecnologia economicamente meno competitiva, con un incremento stimato dei costi operativi compreso tra 35 e 70 €/tonnellata di rifiuto trattato.
L’alternativa di Gruppo Esposito
In netta controtendenza, il recupero di materia costituisce oggi l’unico modello coerente con le direttive europee sulla gerarchia dei rifiuti.
Gli impianti progettati dal Gruppo Esposito operano secondo logiche di economia circolare consentendo la produzione di materie prime seconde e il recupero della frazione organica. Ciò consente di ridurre fino all’85% la quantità di rifiuto destinata allo smaltimento finale, abbattendo al contempo le emissioni climalteranti e i costi di gestione.
Con oltre 12 impianti operativi e una capacità di trattamento complessiva di 450.000 tonnellate/anno, il Gruppo Esposito rappresenta un esempio concreto di applicazione industriale dell’economia circolare: un sistema che sostituisce lo smaltimento con il recupero, riducendo l’impatto ambientale e migliorando l’efficienza economica complessiva del ciclo dei rifiuti.
Nel contesto della transizione ecologica, questa è la direzione tecnologica necessaria per un futuro a basse emissioni e ad alto valore di materia.