
Crisi delle materie prime: la soluzione nella circular economy
Crisi delle materie prime: la soluzione nella circular economy

Mancano le materie prime. I prezzi dei materiali nell’ultimo anno sono aumentati in maniera esponenziale impattando fortemente sulle economie e le imprese di tutto il mondo.
Ma una possibile soluzione, almeno in parte, potrebbe essere a portata di mano: si chiama economia circolare e più nello specifico la produzione di materie prime partendo dal recupero dei rifiuti.
In questo scenario l’Italia si posiziona come leader con quasi il 68% di percentuale di riciclo di materiali, dato più elevato dell’Unione Europea. Di questo totale, il 10% è costituito da rifiuti urbani, tra cui quelli derivanti dallo spazzamento e dalla pulizia delle strade.
A trainare questa crescita sono soprattutto le imprese che si occupano di trasformazione dei rifiuti, tra cui il Gruppo Esposito, leader in Italia nella progettazione di impianti per il trattamento e recupero di materia.
Con più di 11 impianti all’attivo sul territorio nazionale e oltre 385 mila tonnellate di rifiuti trattati ogni anno, il Gruppo è promotore del concetto di End of Waste, per il quale un rifiuto, dopo essere stato sottoposto ad un processo di trattamento e recupero, perde la sua qualifica di “scarto” per acquisire quella di “prodotto”.
Gli impianti Soil Washing del Gruppo Esposito consentono di recuperare circa il 90% dei rifiuti in ingresso.
Dagli impianti si ottengono materiali di alta qualità certificati CE, quali sabbia, ghiaino e ghiaietto: conformi al test di cessione previsto dal DM 5 febbraio 1998 come modificato dal Decreto 5 Aprile n. 186 e alle Normative UNI-EN specifiche per settore di utilizzo.
Questi materiali vengono poi rivenduti sul mercato, trovando collocazione prevalentemente nel settore edile per la progettazione di aggregati cementizi e aggregati bituminosi.
Non solo, dall’impianto si ottengono anche altre frazioni recuperabili quali:
- Metalli ferrosi: rifiuti non pericolosi destinati al recupero in impianti metallurgici
- Rifiuti misti: rifiuti non pericolosi destinati prioritariamente al recupero in impianti autorizzati (quali termoutilizzatori) o allo smaltimento in discarica.
- Rifiuti organici: rifiuti non pericolosi destinati prioritariamente al recupero in impianti autorizzati (quali impianti di compostaggio, termoutilizzatori) o allo smaltimento in discarica.
- Fanghi: rifiuti non pericolosi destinati prioritariamente al recupero in impianti autorizzati (quali fornaci autorizzate in regime ordinario) o allo smaltimento in discarica.
- Materiali grossolani: rifiuti inorganici non pericolosi destinati prioritariamente al recupero in impianti autorizzati in regime ordinario o allo smaltimento in discarica.
Oltre che fornire una soluzione concreta alla crisi delle materie prime, questo approccio circolare costituisce l’essenza per una progressiva crescita economica e sostenibile.
L’obiettivo deve essere passare da un modello lineare ad un modello “End of waste” finalizzato alla realizzazione di prodotti durevoli, affidabili, riciclabili e sempre più efficienti dal punto di vista energetico.