
Erosione costiera in Italia: scenari e soluzioni a tutela delle spiagge
Erosione costiera in Italia: scenari e soluzioni a tutela delle spiagge

Sono 35 i milioni di metri quadri di coste, spiagge e arenili scomparsi negli ultimi 50 anni in Italia. Un problema, quello dell’erosione costiera nel nostro Paese, che sta causando danni sia in termini ambientali, sia in termini economici. In questo scenario, il Gruppo Esposito si è sempre contraddistinto per l’impegno nella ricerca e nello sviluppo di nuove soluzioni a tutela dell’ambiente, tra cui l’innovativo impianto per il recupero ed il trattamento dei rifiuti provenienti dalla pulizia degli arenili, primo in assoluto di questa tipologia, che permette di risolvere il problema della posidonia spiaggiata tutelando il patrimonio costiero del nostro Paese.
Erosione Costiera in Italia: uno scenario allarmante
Dal 1970 ad oggi i litorali in erosione in Italia sono triplicati. Gli ultimi dati pubblicati dal Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con ISPRA e con le 15 Regioni marittime, testimoniano che su 3.770 km di coste basse e sabbiose, 1.750 km sono attualmente in ritirata, per un tasso di erosione del 46,4%. Le cause sono da attribuire, ad esempio, ai cambiamenti molto rilevanti introdotti negli ultimi decenni sulle coste dal consumo di suolo, con la costruzione di edifici e di nuove opere infrastrutturali portuali o di opere rigide a difesa dei litorali, oggetto di ingenti investimenti da parte delle amministrazioni pubbliche.
Infatti, ogni anno, secondo i dati di un’indagine svolta da LegaAmbiente, vengono investiti più di 100 milioni di euro in soluzioni per la tutela dei litorali che però non collimano con una concreta risoluzione del problema.
Si evidenzia inoltre un danno economico legato al turismo. Uno studio effettuato da Nomisma ha calcolato che in media un metro quadro di costa produce un reddito pari a circa 1.000 euro in termini di entrate turistiche. Di conseguenza, a causa dell’erosione maturata negli ultimi decenni l’Italia ha perso più di 40 miliardi di euro.
Occorre dunque cambiare prospettiva e promuovere soluzioni diverse dal passato
Una soluzione concreta a tutela del patrimonio costiero italiano

Si tratta dell’impianto per il recupero dei rifiuti provenienti dalla pulizia delle spiagge e degli arenili progettato dal Gruppo Esposito, caratterizzato da un’unità di lavaggio con tecnologia brevettata a livello internazionale studiata appositamente per il trattamento dei rifiuti spiaggiati.
Attraverso il trattamento avviene la separazione delle frazioni organiche (alghe e piante acquatiche, posidonia in particolare) da quelle inorganiche, ovvero della sabbia, insieme alla rimozione di plastiche e altri rifiuti.
La sabbia lavata può poi essere riportata sulla spiaggia di origine, mentre le frazioni organiche separate (costituite fondamentalmente da posidonia), opportunamente trattate, possono diventare un compost per l’agricoltura (anche perché sono private di sale) oppure possono essere utilizzate per la realizzazione di materiali per bioedilizia (ad esempio pannelli di isolamento termico/acustico).