
Ezio Esposito, da spazzino a re degli impianti di recupero
Ezio Esposito, da spazzino a re degli impianti di recupero

La forza e la passione di un uomo verso la tecnologia e l’ambiente
La sua fortuna è stata la determinazione
“Mi definisco un uomo fortunato, determinato nel raggiungere i miei obiettivi imprenditoriali, con una grande passione per la tecnologia e l’ambiente e con una moglie e due figli che rappresentano la mia vera fonte di ricarica”. Si descrive così Ezio Esposito, il vero “re” degli impianti di recupero e riciclo dei rifiuti da spazzamento delle strade, titolare dell’omonimo Gruppo Esposito che ha sede a Gorle e ha al suo interno la società di ingegneria e impiantistica Ecocentro Tecnologie Ambientali che si occupa di progettare impianti per il recupero dei rifiuti.
La nascita di una passione
“Ho iniziato come spazzino nell’azienda di mio papà che si occupava di raccolta dei rifiuti in diversi comuni della Bergamasca. In Estate, dopo la scuola, già all’età di 13 anni, al posto di andare in vacanza raccoglievo spazzatura per tutta la provincia: un’esperienza faticosa, ma allo stesso tempo formativa, che mi ha permesso di conoscere il sacrificio e al tempo stesso il rifiuto. Da lì ho iniziato ad occuparmi di rifiuti che, con il tempo, si è trasformato nel desiderio di fare innovazione in questo particolare e strategico settore economico fondamentale per la sostenibilità ambientale”.
Da impiegato a manager e infine imprenditore
Dopo la cessione dell’azienda di famiglia da parte del padre, nel 1991 Esposito viene assunto nella multinazionale americana dei rifiuti Waste Management con sede a Como. “Ho lavorato sei anni prima come impiegato e poi come manager (avevo circa duecento persone da dirigere) di questo colosso industriale nel settore dei rifiuti che, a differenza dell’azienda di famiglia, aveva un approccio molto più progettuale e manageriale al rifiuto e con una forte attenzione all’ambiente e al riciclo”.
Proprio la passione per l’ambiente e il desiderio di innovare grazie alle nuove conoscenze acquisite costituiscono la miccia che accende in Esposito la volontà di creare un’azienda propria. “Nel 1998 ho acquisito un ramo d’azienda della Waste management creando la Esposito Servizi Ecologici con 7 dipendenti che si occupava del servizio di trasporto, raccolta e stoccaggio di rifiuti provenienti da industrie e aziende.
La svolta degli anni 2000
La vera svolta, però, è avvenuta agli inizi degli anni 2000 quando – sull’onda delle nuove normative sul riciclo dei rifiuti in un’ottica di maggiore sostenibilità ambientale – ho voluto buttarmi sulla progettazione di veri e propri nuovi impianti tecnologici per il recupero dei rifiuti da spazzamento delle strade (i classici rifiuti urbani) per trasformarli in materiali riutilizzabili: essi non vanno in discarica – non incidendo così sull’ambiente – e il 70% dei rifiuti urbani si trasforma in sabbia e ghiaia per l’edilizia e la realizzazione di asfalto per strade e autostrade”.
Quest’idea (una tecnologia-pilota realizzata insieme all’Università di Trieste) e lo sviluppo costante della stessa ha portato oggi ad avere un gruppo di aziende dove lavorano 25 persone e con un fatturato annuale che si aggira mediamente intorno ai 10/12 milioni di euro. Sono 13 gli impianti finora progettati e Autorizzati dalla Ecocentro Tecnologie Ambientali, in parte venduti alle principali aziende del settore e in parte di proprietà Esposito, inventore di questa tecnologia, e titolare di diversi Brevetti Italiani.
I brevetti internazionali
“Visti i risultati e le referenze ottenute sul mercato italiano è nostra intenzione pensare di sviluppare anche i mercati esteri e, a tal proposito, abbiamo recentemente acquisito due nuovi brevetti , uno per il mercato Usa e un secondo per il mercato cinese, mercati importanti sia per le dimensioni che per le opportunità che offrono. Si è realizzato un sogno, quello di avere una mia impresa e fare un lavoro che mi piace e con dipendenti che conosco ormai da molti anni , che sono il vero motore delle aziende; al di là degli annosi problemi italiani legati alla eccessiva burocrazia, fare impresa rappresenta per me un grande motivo di orgoglio”.
Gli obbiettivi futuri dell’azienda
“L’obiettivo per il futuro è quello di esportare i nostri impianti fortemente tecnologici anche fuori dai confini nazionali e continuare nella costante ricerca di nuove tecnologie che permettano il recupero e riutilizzo di quei rifiuti (che ancora oggi continuano a essere conferiti nelle discariche) dando così un contributo all’ambiente in cui viviamo”.
Come detto, la passione per l’ambiente di Esposito è il motore che ha dato vita all’omonimo Gruppo Esposito, ma l’ambiente è fortemente presente nella vita dell’imprenditore bergamasco: “Quando ho del tempo libero adoro camminare in montagna e andare per rifugi. In queste uscite mi seguono i miei due figli gemelli di dodici anni (uno da grande vuole fare il Papa, l’altro sembra invece interessato a seguire le orme del papà e a proseguire in azienda): mi piace il silenzio e il contatto con la natura, per cui nutro un profondo rispetto”.
Non solo ambiente, però. Nella vita di Esposito c’è spazio anche per lo sport. “Per anni ho fatto moto cross, amo il tennis, il golf e il calcio a 5: con la squadra aziendale abbiamo anche partecipato e vinto il mitico Torneo di Piazza della Libertà nella sezione over 35, un ricordo spettacolare”.
Articolo di Filippo Grossi, pubbliato sul sito www.grandistorie.it