
A tutela del capitale naturale sardo: ad Alghero un nuovo impianto per il trattamento della posidonia spiaggiata.
A tutela del capitale naturale sardo: ad Alghero un nuovo impianto per il trattamento della posidonia spiaggiata.

Tra la terra e il mare di Alghero esiste uno spazio di straordinario pregio ambientale: il litorale.
Ma è anche un luogo di estrema fragilità, sia a cause naturali che a cause antropiche.
Una delle principali problematiche che da anni interessano le coste della nostra penisola è rappresentata dalla conservazione delle spiagge che a causa di mutamenti climatici in corso e azioni dell’uomo non sempre attente agli aspetti ambientali, provocano fenomeni di erosione dovuti alla gestione degli arenili.
Nel solo comune di Alghero annualmente si depositano in media dalle dieci alle dodici mila tonnellate di materiale spiaggiato costituito da posidonia e rifiuti antropici che, se non gestiti in modo ambientalmente sostenibile, possono causare l’arretramento degli arenili dovuto all’asportazione di quantitativi significativi di sabbia trattenuta dalla posidonia.
Ma una soluzione al problema, almeno in parte, c’è. Il Consorzio industriale provinciale di Sassari che opera in collaborazione con la Provincia e il Comune di Alghero, ha dato il via alla costruzione di un nuovo impianto di trattamento della posidonia spiaggiata che sarà realizzato con i fondi del Pnrr, per un investimento complessivo di circa cinque milioni di euro.
Sorgerà proprio ad Alghero, nell’area di San Marco e sarà destinato al trattamento dei rifiuti provenienti dalla pulizia degli arenili e dallo spazzamento stradale.
La tecnologia brevettata è tutta italiana e arriva dal Gruppo Esposito, con sede a Lallio, alle porte di Bergamo, realtà leader a livello internazionale nella progettazione, realizzazione e gestione di tecnologie e impianti per il recupero dei rifiuti.
È in assoluto il secondo di questa tipologia in tutta Europa – anche il primo era stato realizzato proprio il Gruppo Esposito nel 2019 a Quartu Sant’Elena (CA), ottenendo nello stesso anno l’ambito “Premio per lo Sviluppo Sostenibile” – e rappresenta una soluzione concreta per contrastare il fenomeno dell’erosione costiera che interessa più del 75% delle spiagge della penisola.
Una vera e propria svolta sia dal punto di vista economico che ambientale. La tecnologia del Gruppo Esposito consentirà infatti di trattare circa 110 tonnellate al giorno di sabbia e rifiuti – altrimenti destinati in discarica o comunque allontanata dall’arenile – che si trasformeranno in materie prime di alta qualità certificata e sabbia candida priva di contaminanti, così da renderla idonea per essere riportata sulla spiaggia di origine.
La posidonia opportunamente trattata può diventare un ottimo fertilizzante per usi agricoli, mentre i rifiuti da spazzamento stradale si trasformano in ghiaia, ghiaino e ghiaietto che possono essere utilizzati come materie prime secondarie per aggregati cementizi e aggregati bituminosi. Persino l’acqua utilizzata per il lavaggio dei rifiuti viene recuperata e reimmessa nel ciclo produttivo.
Un progetto concreto che consente di riqualificare un patrimonio territoriale e che apre la strada a nuove opportunità a tutela del territorio, costituendo l’essenza per una progressiva crescita economica e sostenibile.