progettazione impianti recupero rifiuti
venerdì 14 Ottobre 2022

Da rifiuto a risorsa: l’approccio End of Waste del Gruppo Esposito

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Da rifiuto a risorsa: l’approccio End of Waste del Gruppo Esposito

progettazione impianti recupero rifiuti

Con 10 impianti all’attivo sul territorio nazionale e oltre 385 mila tonnellate di rifiuti trattati ogni anno, il Gruppo Esposito è leader in Italia nella valorizzazione del concetto di End of Waste, per il quale un rifiuto, dopo essere stato sottoposto ad un processo di trattamento e recupero, perde la sua qualifica di “scarto” per acquisire quella di “prodotto”.

Una pratica che permette concretamente ad un rifiuto di tornare a svolgere un ruolo utile come risorsa secondo i principi di economia circolare.

Forti della tecnologia brevettata e sviluppata internamente in azienda, gli impianti per il recupero e trattamento dei rifiuti progettati e realizzati dal Gruppo Esposito sono in grado di recuperare circa il 90% del rifiuto in ingresso, ottenendo materie prime di alta qualità, ad un prezzo competitivo, conformi alle norme ambientali (test di cessione D.M. 186/2006 e s.m.i.) e alle norme tecniche UNI-EN per specifico settore di utilizzo, con le seguenti certificazioni:

  • Marcatura CE secondo il sistema di attestazione 2+  come previsto dal Regolamento UE 305/2011;
  • Certificazione EPD (Dichiarazione Ambientale di Prodotto) prevista per l’applicazione dei CAM (Criteri Minimi Ambientali).

Nel concreto quando un rifiuto smette di essere considerato tale?

Le modalità della gestione dei rifiuti in ottica End of Waste sono regolamentate dalla direttiva 2008/98/CE del 19 novembre 2008, ancora oggi riconosciuta come direttiva faro in materia di rifiuti, che pone come essenziali i concetti di prevenzione, preparazione per il riutilizzo e di trasformazione del rifiuto.

Nello specifico, l’art.6 della direttiva 2008/98/CE definisce che:

  • il prodotto deve essere utilizzato per scopi specifici;
  • deve esistere un mercato o una domanda la sostanza o oggetto recuperato;
  • la sostanza o l’oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti;
  • l’utilizzo della sostanza o dell’oggetto non porterà a impatti complessivi negativi sull’ambiente o sulla salute umana.

Il materiale recuperato, se soddisfa tutte le condizioni citate, assume la veste di “risorsa”, divenendo a tutti gli effetti un prodotto distribuibile sul mercato con un impatto ambientale pari a 0.

Questo processo di valorizzazione dei rifiuti è alla base delle attività del Gruppo Esposito, avallate dai forti investimenti in ricerca e innovazione volti ad identificare nuove soluzioni per la trasformazione dei rifiuti.

Tra queste emergono in particolare gli impianti per il recupero e il trattamento dei rifiuti urbani e gli impianti per il recupero e trattamento dei rifiuti spiaggiati.

Due soluzioni riconosciute a livello internazionale che fanno del Gruppo protagonista attivo nel campo dell’economia circolare

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