

Progettazione e realizzazione di impianti lavaggio inerti


Impianti lavaggio inerti
Il Gruppo Esposito è specializzato nella progettazione, realizzazione e gestione di impianti lavaggio inerti di diversa natura finalizzati al recupero di materia.
Si tratta di impianti dedicati al recupero e trattamento dei rifiuti che consentono, mediante una tecnologia sviluppata internamente in azienda, di separare la frazione organica da quella inorganica dei rifiuti soggetti al processo di recupero, di eliminarne le impurità e di ottenere materie prime vergini di alta qualità.


La tecnologia degli impianti lavaggio inerti
La tecnologia di lavaggio inerti sviluppata dal Gruppo Esposito si basa sui seguenti principi fondamentali:
- trasferimento delle sostanze inquinanti presenti sotto forma disciolta, emulsionata o in sospensione, dal rifiuto sottoposto a trattamento all’acqua di processo
- separazione delle particelle di sostanze contaminanti solide mediante processi di selezione
- rimozione dei contaminanti trasferiti dal rifiuto all’acqua mediante processi chimico-fisici di precipitazione, disemulsionamento, coagulazione, flocculazione, rottura delle molecole e sedimentazione
- concentrazione dei contaminati organici nel limo e separazione del limo dai materiali di recupero
- depurazione mediante trattamento chimico-fisico-biologico, filtrazione, etc. della torbida contenente il limo e le sostanze inquinanti per massimizzare il ricircolo e il riutilizzo dell’acqua depurata
Tipologie di impianti lavaggio inerti
Impianti lavaggio inerti
Impianti lavaggio inerti


Da rifiuto a risorsa: i materiali recuperati dagli impianti di lavaggio inerti
Gli impianti di lavaggio inerti, definiti anche impianti di trattamento a umido, del Gruppo Esposito sono in grado di ottenere frazioni avviate a recupero per un quantitativo medio superiore al 90% del rifiuto conferito.
Nella fattispecie la maggior parte del materiale recuperato è costituito da inerti, quali sabbia ghiaino e ghiaietto di di altissima qualità che possono essere utilizzati come materie prime secondarie per aggregati cementizi e aggregati bituminosi, conformi al test di cessione previsto dal DM 5 febbraio 1998 come modificato dal Decreto 5 Aprile n. 186 e alle Normative UNI-EN specifiche per settore di utilizzo.
Nello specifico:
- sabbia (granulometria 0,063 ÷ 2 mm) che costituisce circa il 37% del materiale recuperato dall’impianto;
- ghiaino (granulometria 2 ÷ 10 mm), circa il 23% del materiale recuperato dall’impianto;
- ghiaietto (granulometria 4 ÷ 20 mm), circa il 4% del materiale recuperato dall’impianto.
Le altre frazioni separate sono rappresentate dai fanghi disidratati (14% circa), scarti organici (13% circa) e dai sovvalli (8% circa).